Incontro con Lanzetta, da farmacista a sindaco (sotto scorta) di Monasterace. Insieme a Buccini, giornalista del Corriere

Lunedì 8 aprile 2013 nella Sala del Consiglio Comunale di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, incontro pubblico con Maria Carmela Lanzetta, sindaca di Monasterace (Reggio Calabria) più volte minacciata dalla ‘ndrangheta, e con Goffredo Buccini, giornalista del Corriere della Sera autore del libro “L’Italia quaggiù”  (Laterza).

Ha coordinato Elia Minari dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.

Introduzione di Emanuele Cavallaro, vicesindaco di Rubiera.

Tra il pubblico erano presenti il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani, la parlamentare Antonella Incerti ed Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia.

L’incontro è stato organizzato dal Comune di Rubiera insieme al progetto “Percorsi di cittadinanza e legalità” del consorzio cooperativo Oscar Romero, promosso da Rosa Frammartino e Mauro Ponzi.

 

[Foto di Luca Gemmi. Clicca sulle foto per allargarle.]


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[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” l’11 aprile 2013]

QUI il video dell’evento

Le hanno incendiato la farmacia di famiglia, sparato tre colpi contro la Panda parcheggiata sotto casa, costringendola a vivere sotto scorta. Eppure Maria Carmela Lanzetta – sindaco di Monasterace, paesino della Locride di circa 3500 abitanti – non ha mai rinunciato a lottare pubblicamente contro la ‘ndrangheta. La sua battaglia ha fatto tappa anche a Rubiera: il sindaco Lanzetta è stata la protagonista di un incontro pubblico nella sala del Consiglio comunale, dove ha raccontato la sua storia assieme al giornalista del Corriere della Sera Goffredo Buccini, autore del libro “L’Italia quaggiù”. Il dibattito tra i due ospiti è stato coordinato da Elia Minari, del giornalino studentesco indipendente Cortocircuito e dei “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”.

«Non sono nata nella politica», ha subito confessato il primo cittadino di Monasterace. «I miei nonni erano contadini, mia madre farmacista e mio padre medico. Dopo aver frequentato il liceo classico a Locri, sono venuta a laurearmi in farmacia nella vostra regione, a Bologna». Nonostante il matrimonio al nord, la scelta di tornare in Calabria: «Era impossibile stare lontano dalla mia terra». Negli anni Novanta Lanzetta, insieme a un gruppo di donne, inizia ad animare Monasterace con una serie di eventi culturali, una novità per un paese considerato periferico. La situazione politica di Monasterace però è molto complessa: nel 2001 alle elezioni si presenta solo una lista, «come nel fascismo, io votai scheda bianca». Due anni dopo il Comune viene sciolto per infiltrazioni mafiose.

Nel 2006 Lanzetta diventa sindaco, iniziando a «rivoltare il Comune come un calzino». Il lavoro da fare è tanto, la ‘ndrangheta è ben radicata anche all’interno del municipio. Lo dimostra l’arresto di Vito Micelotta, ex capo ufficio tecnico del Comune, accusato dalla Direzione Investigativa Antimafia di aver favorito la cosca Ruga nell’assegnazione di alcuni appalti.

Il giornalista del Corriere Buccini ha spiegato che accanto alla storia di Maria Carmela Lanzetta ci sono altre vicende. Storie quasi parallele. Come il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi, sotto scorta e minacciata dai clan egemoni del paese, Katy Capitò, giudice per le indagini preliminari di Locri, Giuseppina Pesce che ora vive con una nuova identità, sua cugina Maria Concetta Cacciola che ha pagato con la vita la scelta di passare dalla parte dello Stato. Oltre alla più tristemente famosa Lea Garofalo, uccisa a Milano nel 2009 e poi sciolta nell’acido per aver denunciato il suo compagno ‘ndranghetista.

«Nel 1993 ho scritto un libro sulla ‘ndrangheta a Milano, il titolo era “O mia bedda Madonnina”. Già allora si poteva capire cosa sarebbe accaduto. Era tutto scritto, ma in molti hanno preferito non intervenire», ha concluso Buccini.

All’incontro, organizzato dal consorzio Oscar Romero insieme al Comune di Rubiera, hanno preso parte anche l’assessore Emanuele Cavallaro, la parlamentare Antonella Incerti, il presidente della Camera di Commercio Enrico Bini e il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani.

 

Articolo di Luca Gemmi