Interviste della Rai dopo la storica sentenza del maxi-processo Aemilia, il più grande processo di mafia del Nord Italia

Il commento sui media nazionali di Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito e autore del libro-inchiesta “Guardare la mafia negli occhi”, edito da Rizzoli (prefazione del Procuratore Nazionale Antimafia):

Nell’ultima udienza del maxi-processo Aemilia, l’imputato Gaetano Blasco nell’aula-bunker del Tribunale mi ha citato pronunciando il mio nome (e cognome), accusandomi di aver detto molte bugie e criticando duramente le mie inchieste e le inchieste realizzate insieme all’associazione Cortocircuito.

Pochi istanti fa Blasco ha ricevuto condanne per un totale di 38 anni di carcere (nel dettaglio ha ricevuto una sentenza di 21 anni e una seconda sentenza 17 anni, entrambe in 1° grado).

Blasco è considerato dalla Direzione Distrettuale Antimafia uno degli organizzatori della ‘ndrangheta nel Nord Italia ed è l’imputato che, in primo grado, ha ricevuto la condanna complessiva più alta.

Sono appena stati condannati anche importanti imprenditori emiliani, anche quelli che ritenevano la penetrazione delle mafie una nostra fantasia.

E’ stata una forte emozione aver assistito, in prima fila, alla sentenza del più grande processo di mafia del Nord Italia. Una sentenza storica accolta da diversi imputati con urla e con una tensione palpabile”.

 


Il secondo commento, pubblicato su Facebook, sul giorno della sentenza:

“Sono state sei ore intense… Ferrei controlli all’ingresso con il metal detector e la registrazione dei documenti d’identità, come se ci si stesse imbarcando su un volo di linea. I 400 presenti che affollano l’aula del processo. Il condannato a 38 anni totali di carcere che non mostra imbarazzo e, da dietro le sbarre, ti guarda dritto negli occhi. L’emozione palpabile dei giudici (dopo 16 giorni di isolamento totale per decidere le condanne) temperata dalla severità delle loro toghe e dagli schieramenti di poliziotti. Il silenzio surreale interrotto da urla, insulti e pianti di familiari. 1200 anni di carcere. Le occhiate di intesa tra i carabinieri. 

Alla fine, dietro l’aula-bunker, l’abbraccio liberatorio tra i magistrati antimafia, ma poche ore dopo iniziano già nuove indagini. Tante emozioni contrastanti e i brividi alle gambe, una giornata che lascerà il segno.”

(Sentenza emessa il 31 ottobre 2018, al termine del procedimento ordinario del maxi-processo “Aemilia”.)

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Inoltre, pochi giorni prima, il 24 ottobre 2018, è stata emessa la sentenza di Cassazione per gli imputati che avevano scelto subito il rito abbreviato.

Sono definitive le condanne per diversi dei personaggi chiave su cui Cortocircuito ha realizzato approfondimenti anche prima delle condanne (anche nel libro-inchiesta “Guardare la mafia negli occhi”): 

– il giornalista professionista Marco Gibertini: 9 anni,
– i poliziotti Domenico Mesiano e Antonio Cianflone: 8 anni,
– il giornalista professionista Marco Gibertini: 9 anni,
– la consulente finanziaria bolognese Roberta Tattini: 8 anni,
– il boss Nicolino Sarcone (“il boss mediatico”): 15 anni.

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Le informazioni sul libro “Guardare la mafia negli occhi” sono sul sito www.negliocchi.it
Il libro, sottotitolato “Le inchieste di un ragazzo che svelano i segreti della ‘ndrangheta al Nord”, è disponibile in quasi tutte le librerie e online (in formato cartaceo o e-book). Prefazione del Procuratore Nazionale Antimafia, editore Rizzoli.
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