Facebook sotto accusa, come l’ipocrisia la fa da padrona

Credo di essere l’unica studentessa della mia scuola con un computer e un ADSL ad essere senza Facebook. Se mi sento una reietta o una sfigata? No anzi, me ne vanto. E lo dico al mondo. Mi ricordo l’anno scorso la grande novità di questo sito che ti mette in comunicazione con l’intero pianeta, con mille possibilità di conoscere meglio altre persone e siti che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti.

Prima domanda a tutti voi lettori: un amico lontano è vostro amico solo se lo aggiungete su Facebook? Facebook è l’unico modo per gestire un’amicizia a distanza con qualcuno? La posta elettronica e Skype non esistono più? Certo Facebook può essere una facilitazione per mantenerci in contatto con l’amico tedesco che abbiamo conosciuto l’estate scorsa in vacanza studio, ma sicuramente non è l’unico modo.

Già solo la frase che ci presenta il sito sulla pagina iniziale ha un impatto psicologico fortissimo: ci vuole appunto indurre a credere che iscrivendoci potremmo diventare amici del mondo intero. Se per la maggior parte degli adolescenti oggi la concezione di amicizia si limita a: “Ti ho aggiunto su face book, visito spesso il tuo profilo e commento i tuoi link/foto” bè la mia concezione di amicizia è invece fatta di momenti passati insieme, sia a ridere che a piangere, di aiuto vicendevole nei momenti di difficoltà e soprattutto si può portare avanti senza dover per forza visitare una pagina web con i dati personali di una persona.

Le cosiddette amicizie che ogni adolescente ha su Facebook vanno in media dalle 200 alle 600 circa… sono tutti vostri amici sul serio? Sono tutte persone con cui uscite, vi confidate e che sostenete nei momenti difficili? O  sono persone che aggiungete solo per fare numero o perché sono della vostra scuola? Magari la ragazza a cui avete appena inviato la richiesta d’amicizia è la stessa che ogni mattina deridete per le scarpe che secondo voi fanno schifo. Non è ipocrisia questa? Non è falsità allo stato puro avere come amico (anche solo se su internet) persone che nella vita reale neanche guardiamo in faccia o peggio ancora ci stanno antipatiche?

Non è forse una generazione di bugiardi quella che si comporta in questo modo? E che valori potrà trasmettere a quelle future? Che le foto non si fanno per ricordare i momenti belli ma solo per metterle su Facebook e sperare che tutti quelli che le vedano ci invidino perché ci stavamo divertendo? O meglio, facevamo finta di divertirci, perché è questo che Facebook richiede: la finzione. Amici finti, opinioni finte, sorrisi finti, auguri finti e via dicendo.

Ma la cosa più penosa di tutta questa rete di finzione è che non coinvolge soltanto gli eterni indecisi problematici adolescenti, ma anche quarantacinquenni che spinti dall’amico con la sindrome di Peter Pan o dal desiderio di capire meglio i figli si lasciano trascinare e accorrono all’impazzata a cercare tutte le persone di cui si possono ricordare e magari la prima amicizia arriva dall’ex compagna delle superiori con cui non si parlava mai. Che bello! Dopo quasi trent’anni di indifferenza siamo amici! Wow!

Allora giustifichiamo i falsi e i bamboccioni a loro volta figli di genitori come loro…ma gli altri? Tutte le altre persone apparentemente “normali” che appena effettuano una connessione al sito diventano re e regine del finto interesse verso gli altri e dell’idolatria verso sé stessi? Bè…aspettiamo un altro po’ e al sabato sera si uscirà stando a casa davanti al proprio computer…così potrete uscire con tutti i vostri 500 amici insieme no?

P.S. Voglio sottolineare e ribadire che questo articolo non intende assolutamente screditare Facebook, mettendo in dubbio  le sue funzioni e la sua utilità se utilizzato per lo scopo per cui è stato creato, ovvero tenere in contatto le persone. Al contrario è una personalissima opinione riguardante SOLO E SOLTANTO quelle persone che, facendone un uso assiduo e scorretto, si sono rivelate per quello che sono in realtà: incoerenti ed immature.

Giorgia Grisendi (Liceo Scientifico Silvio d’Arzo di Montecchio Emilia -RE)

————————————————————————————————————————————————–

Questo articolo ha aperto un intenso dibattito sul nostro blog. In pochi giorni ci sono arrivati quasi 30 commenti. Di seguito inseriamo quelli che saranno pubblicati nel terzo numero della versione cartacea di Cortocircuito a seguito dell’articolo. Tutti gli altri commenti li puoi leggere cliccando su “comments” alla fine del testo.

 

Sono d’accordo con quello che dici. Io mi sono iscritta a Facebook l’anno scorso per curiosità, dato che ogni giorno ne sentivo parlare a scuola dai miei compagni. Ora che lo conosco posso dire che la sua funzione principale per la maggior parte delle persone è unicamente quella di pubblicare link e foto talvolta un po’ troppo spinte per un contesto così pubblico, nella speranza che un perfetto sconosciuto voglia diventare suo “amico”. Molti lo usano per esprimere i propri sentimenti, come se l’amicizia fosse fatta di link, peraltro creati da qualcun’altro, o come se l’amore si potesse esprimere attraverso frasi e commenti pubblicabili con un ormai automatico click del mouse.

Il problema è che troppo spesso non si parla di vere amicizie, ma della semplice volontà di mostrarsi agli altri per quello che non si è. Secondo me il problema più importante è che l’ipocrisia è ormai radicata anche nella vita quotidiana della nostra società. Troppo spesso la gente, gli adolescenti in particolare, è portata ad indossare una maschera di finzione per essere accettata da un gruppo mentalmente superficiale, o magari perché spinta dai “modelli” che i mass media ci bombardano nella mente giorno dopo giorno senza,purtroppo, che noi ce ne accorgiamo. Complimenti per l’articolo!

Elena Bronzoni (Liceo Moro)

Beh Giorgia sono un po’ d’accordo con te ma non puoi classificare tutti quelli che hanno Facebook come dei bamboccioni finti perché, anche io ho Facebook e tramite lui ho mantenuto amicizie. Certo hai ragione quando parli di quelli che hanno tra gli amici “Tizio” e il giorno dopo a scuola lo deridono. Ma devi tenere conto del fatto che è un social network , come lo è Myspace, Netlog, etc. Per questo io non vedo tanto Facebook come una “stupidata” perché tramite lui, per esempio, posso ridere e scherzare con gli altri. E per il fatto dei commenti alle foto , beh ben vengano. Con i commenti alle foto ridi e scherzi con i tuoi amici , ci sta. Come ho fatto io con le foto dell’Irlanda. Ecco appunto, tutti i ragazzi che ho conosciuto durante quel magnifico viaggio , le ho tutte aggiunte su Facebook e con la maggior parte ci sentiamo quasi tutti i giorni. Per me Facebook non è tutto da disprezzare

Simone Genitoni (ITI)

Condivido pienamente Giorgia! Le amicizie vanno coltivate giorno dopo giorno e non basta avere il nome di una persona in una lista con altri 100 e più per definire quella persona “amico”. Penso che se si vuole si possano mantenere amicizie a distanza anche senza Facebook; mi sembra inoltre che venga usato più che altro per mettere in mostra se stessi e la propria vita. Poi trovo inquietante il fatto che sia studiato per creare una specie di “dipendenza” che fa stare attaccati allo schermo anche delle ore, rischiando di dimenticare il vero significato di parole come “incontrarsi”, ” discutere”, “conoscersi”!

Anna Cossu (Bus)

Trattando solo delle amicizie potrebbe essere in parte vero. Ma Facebook è molto di più, non ci sono solo foto, link, commenti… cercando a fondo trovi dei gruppi politici o discussioni di importanti argomenti sociali! Con questo non voglio dire che sia un bene o un male, ma voglio dire che Facebook non è solo “mi piace la tua foto”. Facebook è anche il datore di lavoro che controlla i nomi sui curricula prima di assumerli o chiamarli in colloquio! E’ spaventosamente potente, il problema è che le cose spaventosamente potenti, per la legge dei grandi numeri, non siamo mai stati in grado di controllarle! Ora come ora non saprei dire come evolverà… certo spero che, come dici tu, non ci si ritrovi a “uscire” il sabato sera con i 500 amici, in un chat party!
ma mi voglio anche augurare che chi usa Facebook sia ben consapevole che l’amicizia non è essere nell’elenco di Facebook… secondo me la critica su questo aspetto è inutile. Preoccupante invece è “la finta foto del finto divertimento”… temo che ti dobbiamo dare ragione su questo Giorgia… ed è triste, molto triste!

Giulia Civita (Liceo D’Arzo di Montecchio Emilia -RE)

Mi sembra un’ esagerazione.. anche se io lo uso Facebook io esco con i miei amici e ho una vita sociale! Con Facebook per esempio riesco a tenermi in contatto con un mio carissimo amico sudafricano, non ci trovo niente di male.. Poi ci sono molti gruppi e pagine che mi pubblicano sulla mia homepage gli articoli che mi interessano. Non credo che ci siano persone sane di mente che si spiaccicano davanti a Facebook e ci stanno tutto il giorno senza avere un contatto umano! Facebook è uno strumento di informazione facile, comodo e gratis. […]

Cesare Conti (Liceo Ariosto Spallanzani)

Io credo che Facebook sia un buon sito in cui puoi incontrare e conoscere gente nuova, capire cosa pensa tramite le sue cose pubblicate oppure mantenere le vecchie amicizie e approfondirle di più condividendo ciò che piace e non. Però sono d’accordo con te su fatto che può anche distruggere delle giornate che, invece che passarle al computer, si potrebbero passare benissimo insieme faccia a faccia a parlare delle solite cose che bene o male ci fanno stare sereni, perché non conta quello che si dice ma conta lo stare insieme. Concordo anche con la tua frase: “quelle persone che si sono rivelate per quello che sono in realtà: incoerenti ed immature.” perché trovi certa gente che man mano ti viene da farti pensare se è stupida o la fa.. e condivido ciò che hanno detto molti altri: è un articolo che fa riflettere, complimenti!

Chiara Oliveti (Città del Tricolore)