Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”

di Stefania Cicco

Durante la settimana vanno all’università e preparano gli esami, nel weekend si riuniscono e discutono della prossima video-inchiesta da realizzare. Sono gli studenti-reporter di “Cortocircuito”, web tv indipendente di Reggio Emilia, premiata all’Università di Bologna come migliore tv online di denuncia d’Italia, nell’ambito degli “oscar” delle web-tv.

Giornalisti in erba, i quindici membri del team di Cortocircuito – 20 anni in media – realizzano video-inchieste, cortometraggi e reportage sul tema della criminalità organizzata. O in generale su tutti quei temi «troppo spesso taciuti, ignorati e sottovalutati dall’informazione tradizionale», come sottolinea Elia Minari, coordinatore della web tv.

Cortocircuito nasce nel giugno del 2009, tra i banchi di scuola, come giornalino studentesco, da un gruppo di ragazzi curiosi e con tanta voglia di informarsi e di informare. «L’idea è nata dalla costatazione che i media ufficiali spesso faticavano ad approfondire quei temi che invece noi percepivamo come importanti per la nostra città», continua Elia, «e quindi abbiamo pensato che ci fosse bisogno di una corretta informazione dal basso». Dopo qualche mese di vita, all’iniziale giornale cartaceo, si è aggiunta la versione online, un sito-blog dove poter leggere e commentare i reportage, per poi arrivare, nell’estate del 2010, all’attuale versione “televisiva”, una web-tv che raccoglie tutte le video-inchieste e che oggi conta su YouTube decine di migliaia di visualizzazioni.

«Tutte le nostre inchieste si basano su fatti, dati, documenti, nomi e cognomi», precisa Elia, commentando il metodo di lavoro della sua redazione. «Non facciamo niente di speciale, ci limitiamo a mettere in fila il materiale che raccogliamo. Poi andiamo sul posto, cerchiamo di fare qualche intervista e raccogliere alcune testimonianze». Ma le difficoltà non mancano: «Reperire informazioni non è facile, incontriamo resistenze molto forti, a volte anche a livello istituzionale. Spesso ci dicono che non siamo giornalisti professionisti e quindi non abbiamo il diritto di accedere ad alcuni dati».

Dai retroscena della costruzione della stazione Mediopadana di Reggio Emilia ai subappalti di Iren, l’azienda che gestisce servizi idrici e rifiuti in alcune città emiliano-romagnole, fino all’ultimo reportage sui roghi di origine dolosa avvenuti negli ultimi mesi in tutta la provincia reggiana. I temi “scomodi” toccati dalla troupe di Cortocircuito hanno portato anche a reazioni violente e a qualche minaccia. «La cosa incredibile è che quelle che dovrebbero essere le vittime degli incendi dolosi spesso tendono a negare e a non denunciare. Durante una giornata di riprese in un cantiere, siamo stati spintonati da un signore che ha dato qualche manata contro la nostra attrezzatura, con frasi pesanti e minacce. È logico che alcune persone non siano contente dei nostri servizi, ma noi non ci fermiamo».

Un altro tasto dolente è quello della sostenibilità. La web tv reggiana non ha mai ospitato nessun tipo di pubblicità o sponsor: «Abbiamo ricevuto delle proposte pubblicitarie, ma le abbiamo sempre rifiutate per preservare la nostra indipendenza e la nostra credibilità. Erano soggetti sospetti che temevamo condizionassero il nostro lavoro».

Le soddisfazioni, però, sono tante. Dopo le sollecitazioni dei giovani reporter, il Comune di Reggio Emilia ha pubblicato i costi esatti, per tanto tempo sconosciuti, della stazione Mediopadana. L’ultima inchiesta, inoltre, è stata proiettata nella Sala del Tricolore, sede del consiglio comunale di Reggio Emilia e «luogo dove è nata la bandiera nazionale del nostro Paese», spiega Elia con orgoglio. «Essere riusciti a parlare di questi temi in una sede istituzionale davanti a centinaia di cittadini, senza dover far prima “approvare” i video a nessuno, è stato un traguardo importantissimo. La politica locale si sta finalmente rendendo conto che non può più ignorare un fenomeno urgente come quello della presenza della ‘ndrangheta nel nostro territorio».

Stefania Cicco sul “Corriere della Sera” – 2 dicembre 2013

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Vedi anche:

– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa
– Alcuni video della serata antimafia del 17 settembre in Sala del Tricolore
– Incontro-intervista sulla corruzione con Davigo e Gomez in Sala del Tricolore
– Incontro “Mafia e Chiesa” con Nuzzi in Sala del Tricolore
– Incontro con Tizian su mafie a Reggio Emilia, slot machine e mondo economico, in Sala del Tricolore
– Incontro con il procuratore antimafia di Reggio Calabria Gratteri e lo storico delle organizzazioni criminali Nicaso
– Lezioni antimafia nelle scuole superiori