Il fondatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito, Elia Minari, è diventato membro di delegazione al Comitato dell’Onu, a New York, incaricato di redigere un nuovo Trattato internazionale contro le nuove forme di criminalità.
Il contrasto transnazionale alla criminalità è sempre più necessario, come emerge anche dalle recenti inchieste giudiziarie pubbliche che riguardano l’Emilia-Romagna e il Nord Italia. Quindi è un’attività molto utile anche per il nostro territorio, dove la ‘ndrangheta si dimostra sempre più subdola.
[Nella foto sottostante: la postazione che hanno assegnato a Elia per questa nuova esperienza nel palazzo dell’Onu].
Per proporre, davanti a centinaia di rappresentanti degli Stati, alcune azioni concrete contro corruzione e mafie.
Un’occasione anche per ascoltare delle esperienze interessantissime di altri Stati e confrontarsi.
Elia Minari, fondatore dell’associazione Cortocircuito, per la terza volta è intervenuto all’ONU.
Elia è membro di delegazione alla Commissione dell’Onu su “Prevenzione del crimine e giustizia penale”.
“Le mafie prosperano grazie all’indifferenza, di chi non vuole vedere e di chi pensa che il tema non riguardi ognuno di noi. Le mafie quotidianamente danneggiano il nostro tessuto sociale ed economico con conseguenze rilevantissime, di cui spesso non c’è piena consapevolezza”, ha affermato Elia Minari, fondatore dell’associazione Cortocircuito
Le parole del Presidente della Regione, Stefano Bonaccini: QUI.
Le parole di Elia per ringraziare per la solidarietà ricevuta (Telereggio): QUI.
Dalle parole di un detenuto in carcere è emerso il rischio per l’incolumità fisica di Elia Minari, giovane giurista reggiano impegnato contro le mafie da oltre dieci anni, fondatore nel 2009 dell’Associazione culturale antimafia Cortocircuito. È stato emesso un provvedimento di tutela per garantire la sua sicurezza.La decisione è stata presa dal Prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli, d’intesa con il Comandante provinciale dei Carabinieri, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza e il Questore. Quest’ultimo aveva già prontamente e tempestivamente emesso un provvedimento di tutela prima della successiva riunione presso la Prefettura, dove è stato deciso un rafforzamento della protezione. La protezione è gestita dal personale della Polizia di Stato, in coordinamento con le altre forze dell’ordine.
Pur non conoscendosi le circostanze esatte delle dichiarazioni del detenuto, il dispositivo di protezione è stato attivato anche in ragione del fatto che Elia Minari era già una persona ritenuta esposta.
Nel processo “Grimilde”, negli ultimi mesi, sono state citate le sue inchieste, che precedentemente erano state acquisite anche agli atti come prove nello stesso processo contro la ‘ndrangheta, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Inoltre, nel 2018, l’imputato del maxi-processo “Aemilia” che ha ricevuto la condanna più elevata, nelle sue prime parole dell’ultima udienza di primo grado del maxi-processo, ha menzionato Elia Minari, prima scusandosi con lui, davanti ai giudici, per le frasi pesanti («Te lo sbatto in testa» e «Ti vengo a prendere fino a casa») pronunciate alcuni anni prima, ma poi contestando pesantemente le sue inchieste.
Nell’ottobre 2021, in occasione del tour dei beni confiscati organizzato dall’Associazione culturale antimafia Cortocircuito per fare conoscere alla cittadinanza i beni sottratti ai mafiosi, ci sono state delle reazioni verbali nei pressi di una nota ditta di autotrasporto, oggetto di una delle prime inchieste realizzate da Minari e recentemente coinvolta in nuovi sequestri.
Le sue inchieste sono state citate nel maxi-processo “Aemilia”, il più grande processo di mafia del Nord Italia. Inoltre, hanno contribuito a diverse operazioni giudiziarie contro la ‘ndrangheta e una sua inchiesta è stata citata nel primo punto della relazione ufficiale di scioglimento per mafia del Comune di Brescello, nonché nella sentenza del Consiglio di Stato.
Attualmente Elia Minari prosegue le proprie attività contro le mafie sia in qualità di Coordinatore dell’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università di Parma, che da diversi anni realizza delle attività di ricerca e formazione, oltre a continuare con le attività dell’Associazione culturale antimafia Cortocircuito.
L’Associazione Cortocircuito afferma: «Desideriamo ringraziare le forze dell’ordine e la Prefettura per essersi prontamente attivati a tutela dell’incolumità di Elia. Ci teniamo ad esprimere massima vicinanza e sostegno al nostro fondatore che – con coraggio e impegno, nonostante le difficoltà, le preoccupazioni e le dure parole da parte di esponenti della ‘ndrangheta – non si è mai fermato, dimostrando che è possibile essere cittadini attivi, consapevoli e promotori di legalità. Elia non è solo».
Le attività contro le mafie dell’Associazione Cortocircuito non intendono fermarsi a seguito di simili vicende e proseguono intensamente. Negli ultimi anni diversi giovani di varie regioni del Nord Italia si sono avvicinati all’Associazione Cortocircuito, consentendo di realizzare progetti articolati insieme all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, oltre ad attività con diverse Università e altri enti pubblici. Sono stati 467 gli eventi pubblici di denuncia e sensibilizzazione contro le mafie dal 2009, tenuti in diverse regioni e anche all’estero.
Da alcuni mesi, l’Associazione gestisce l’Ufficio “Sportello Legalità e Giustizia” del Comune di Reggio Emilia, coordinato da Minari, dove vengono ascoltate testimonianze e offerta consulenza legale, anche su vicende delicate.
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È arrivato il sostegno affettuoso per Elia, espresso pubblicamente su Facebook, da parte del Presidente della Regione (Stefano Bonaccini), oltre al Sindaco di Reggio Emilia (Luca Vecchi) e al Sindaco di Parma (Michele Guerra), insieme ai messaggi arrivati da tantissimi cittadini.
Un’altra intervista a Elia Minari, fondatore dell’associazione Cortocircuito, pubblicata a pagina 2 del giornale “Il Resto del Carlino”, 26 Gennaio 2023.
Organizziamo due eventi (a ingresso gratuito), entrambi giovedì 10 novembre 2022:
– alle ore 20.45, presso la Sala del Tricolore del Municipio di Reggio Emilia, rivolto alla cittadinanza. Per partecipare occorre inviare una mail ad eventi.cortocircuito@gmail.com indicando il proprio nome e cognome.
– alle ore 17.00, presso il Tribunale di Reggio Emilia, rivolto principalmente a professionisti e studenti universitari. Per partecipare occorre inviare una mail a formazione.antimafia@gmail.com indicando il proprio nome e cognome.
[Nella foto: presentazione del libro, di prossima pubblicazione, contenente i saggi vincitori delle precedenti tre edizioni del concorso. Il libro ha la prefazione del Procuratore generale di Bologna].
La graduatoria finale completa è rimasta visualizzabile per oltre un mese, fino al 10 febbraio 2023. I premi sono stati erogati, tramite bonifico bancario, ai vincitori: Simone Cavagnoli, Monica Iulianetti, Sebastiano Teani e Alice Monelli. Per informazioni è sempre possibile contattarci mediante mail.
L’Associazione Culturale Antimafia Cortocircuito in collaborazione con l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, l’Università di Parmae altri enti organizza la quarta edizione del “Concorso di saggi scritti sul tema della criminalità mafiosa e della corruzione”, rivolto a studenti universitari e giovani laureati di una qualsiasi delle Università dell’Emilia-Romagna oppure residenti in Emilia-Romagna.
Le precedenti tre edizioni del concorso si sono tenute negli anni 2019, 2020 e 2021.
I saggi migliori riceveranno un premio in denaro. Sono previsti premi fino a 1.000 euro. Lo scopo del concorso è sostenere concretamente i giovani che si impegnano, scrivendo un saggio che consente di approfondire un argomento, sui temi della prevenzione e del contrasto della criminalità organizzata e della corruzione.
Ciascun partecipante si può candidare inviando via mail un breve saggio scritto, nelle modalità spiegate nel seguente avviso di selezione, entro il 2 luglio 2022. La partecipazione al concorso è interamente gratuita.
[Nella foto: un recente incontro a Bologna con alcuni dei vincitori delle precedenti tre edizioni del concorso di saggi scritti sulle mafie.]
[Nella foto: la Commissione valutatrice delle tre edizioni precedenti, composta dal magistrato Marco Imperato della Procura di Bologna, dal direttore generale Leonardo Draghetti dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e dal giurista Elia Minari.]
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La Commissione valutatrice conferirà i seguenti premi:
premio di 1.000 euro all’autore del saggio che sarà primo classificato;
premio di 600 euro all’autore del saggio che sarà secondo classificato;
premio di 500 euro all’autore del saggio che sarà terzo classificato;
premio di 400 euro all’autore del saggio che sarà quarto classificato.
Inoltre, a ogni candidato che invierà un saggio sarà conferito un attestato di partecipazione al progetto.
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Questo concorso rientra nell’ambito del progetto regionale “Conoscere per riconoscere: le Università dell’Emilia-Romagna contro le mafie”, attivo dal 2019, che mira a incentivare la cultura della legalità, la responsabilità civile ed etica della futura classe dirigente emiliano-romagnola e formare professionisti consapevoli.
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[Nella foto: cena con alcuni dei vincitori di una delle edizioni precedenti.]
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Per maggiori dettagli leggere l’Avviso di selezione del concorso al seguente link:
Per qualsiasi informazione:formazione.antimafia@gmail.com
Si ringraziano molto la Professoressa Monica Cocconi dell’Università di Parma e la Professoressa Sandra Sicurella dell’Università di Bologna, oltre a Rossana Mengozzi e Maria Teresa Schembridell’Assemblea Legislativa regionale.
Supporto segreteria organizzativa: Alessandro Acquotti, oltre alla collaborazione di Viola Ilariucci, Elisa Caroli e Claudia Gigliotti.
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Ai vincitori delle precedenti edizioni del “Concorso di saggi scritti sul tema della criminalità mafiosa e della corruzione” sono state offerte delle possibilità formative (facoltative) sulla criminalità organizzata e la corruzione: i vincitori dell’edizione 2019 hanno partecipato a quattro giornate formative a Bruxelles e L’Aja presso le principali istituzioni europee, i vincitori dell’edizione 2020 hanno preso parte a quattro giornate formative a Roma presso le principali istituzioni nazionali. Le giornate formative hanno previsto incontri ravvicinati con importanti magistrati e rappresentanti delle istituzioni, come il ministro della giustizia.
Nella foto: i vincitori dell’edizione 2020 sulla terrazza della Corte Costituzionale a Roma dopo incontri istituzionali.
Nella foto: i vincitori dell’edizione 2019 a un incontro formativo a Europol, l’agenzia europea di intelligence e polizia.
Nella foto: una precedente iniziativa in presenza, seminario di Elia Minari.
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Il progetto è coordinato da Elia Minari, giurista, scrittore, esperto di mafie, responsabile di corsi. Per informazioni: www.eliaminari.it
Vi è la possibilità di donare il 5 per mille all’Associazione antimafia Cortocircuito per sostenere le nostre attività formative.
Sostieni le nostre attività antimafia, iniziate nel 2009 a Reggio Emilia, proseguite ininterrottamente in tutti questi oltre dieci anni di attività. Anche durante la pandemia le nostre attività sono continuate. Molti eventi formativi hanno registrato più di 300 presenze, fino ai 2.200 partecipanti contemporanei di alcuni eventi online.
Le risorse saranno destinate alla formazione antimafia delle giovani generazioni.
Nel corso degli ultimi anni abbiamo realizzato 467 eventi formativi e abbiamo coinvolto oltre 555.256 persone. Inoltre abbiamo realizzato 26 inchieste e ricerche, utilizzate anche da parte della magistratura all’interno di processi contro la ‘ndrangheta in Emilia.
Per donare il 5 per mille all’Associazione antimafia Cortocircuito è sufficiente indicare il codice 91166290352 nella propria dichiarazione dei redditi. Può farlo chiunque, è gratuito.
L’Associazione è iscritta negli elenchi del “5 per mille”, nella sezione “Enti del volontariato”. Nome legale dell’Associazione: “Cortocircuito – APS”. È sufficiente indicare il codice fiscale 91166290352 nella propria dichiarazione dei redditi per donare il 5 per mille all’Associazione antimafia Cortocircuito, non occorre indicare altro.
Per qualsiasi informazione è possibile scriverci una mail.
Lo “Sportello Legalità e Giustizia” è un nuovo servizio delComune di Reggio Emilia, con giuristi, avvocati ed esperti. È presso la sede principale del Municipio di Reggio Emilia.
Lo “Sportello Legalità e Giustizia” è gestito dall’Associazione Cortocircuito ed è promosso da Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna, Ordine degli Avvocati e Fondazione Manodori.
È stato scelto come coordinatore dell’Ufficio “Sportello Legalità e Giustizia”il giuristaElia Minari.
Puoi prendere appuntamento per essere ascoltato, nella massima riservatezza, per una consulenza legale completamente gratuita.
Il 18 marzo 2022 ore 10.30 si terrà l’evento di apertura della rassegna regione “Settimana della Legalità”, realizzato insieme all’Associazione Cortocircuito.
L’Associazione Cortocircuito collabora, anche quest’anno, con l’organizzazione della rassegna regionale “Settimana della Legalità”.
È stata approvata la prosecuzione, anche nell’anno 2022, delle attività dell’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università di Parma, il cui coordinatore è Elia Minari e la responsabile scientifica è la Professoressa Monica Cocconi.
L’Associazione culturale antimafia Cortocircuito collabora attivamente con l’Osservatorio.
Una nuova iniziativa formativa organizzata nell’ambito del progetto regionale “ I beni confiscati alle mafie come fari di legalità”, coordinato da Elia Minari.
Il progetto, promosso dall’Associazione Cortocircuito, è cofinanziato da Regione Emilia-Romagna, Ance Reggio Emilia e Fondazione Manodori.
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