PRESENTAZIONE

«Le inchieste dell’associazione Cortocircuito hanno dato un contributo fondamentale ai processi contro i boss»
Tg3 nazionale, 25 giugno 2019

 

Il fondatore di Cortocircuito intervistato dal Tg3.

L’associazione culturale antimafia Cortocircuito, fondata nel 2009 a Reggio Emilia, attualmente è formata da giovani laureati di diverse città del Nord Italia specializzati in diverse discipline, impegnati contro la criminalità organizzata e la corruzione.

Cortocircuito è l’associazione antimafia del Nord Italia più premiata, come dimostrano i numerosi riconoscimenti ricevuti. Realizza attività di ricerca, formazione e sensibilizzazione.

 

Hanno parlato delle iniziative dell’associazione Cortocircuito le principali testate nazionali (Tg1, Tg2, Tg3, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Il Sole 24 Ore, ecc.) e anche giornali e tv esteri (in Germania, Francia, Svizzera, Danimarca, ecc.). 

L’Istituto dell’Enciclopedia Treccani ha dedicato due pagine alle attività dell’associazione Cortocircuito e nel 2015 ha nominato il fondatore dell’associazione, Elia Minari, uno dei “10 personaggi dell’anno”.

Nella foto: una riunione di Cortocircuito.

Sono diverse le inchieste di Cortocircuito utilizzate da parte della magistratura all’interno di indagini giudiziarie contro la ‘ndrangheta.

Alcune inchieste di Cortocircuito sono state citate nel maxi-processo “Aemilia”, il più grande processo di mafia del Nord Italia (tenutosi dal 2016 al 2022, con tronconi ancora in corso).

Inoltre, nel 2014 un reportage di Cortocircuito è stato proiettato in Tribunale ed è stato acquisito agli atti dai giudici nel procedimento giudiziario che ha coinvolto Francesco Grande Aracri, condannato con sentenza definitiva per associazione mafiosa.

 

 

Un’inchiesta di Cortocircuito è stata citata nel primo punto della relazione ufficiale di scioglimento del Consiglio Comunale di Brescello, il primo Comune sciolto per mafia in Emilia-Romagna. L’inchiesta è stata menzionata anche in altri cinque paragrafi dell’atto di scioglimento e nella sentenza del Consiglio di Stato sul caso Brescello, nel 2017.

Anche negli ultimi anni, delle ricerche di Cortocircuito sono state acquisite come prove in Tribunale contro la ‘ndrangheta, ritenute utili dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna.

Nella foto: il maxi processo “Aemilia”.

 

Nella foto: uno degli eventi di Cortocircuito in Germania.

Dal 2009 l’associazione Cortocircuito ha realizzato 516 convegni, seminari formativi e incontri pubblici in diverse regioni d’Italia e anche all’estero, presso Università, Consigli comunali, Questure, Tribunali ed enti pubblici.

L’associazione ha organizzato anche dei corsi di formazione per Ordini degli Avvocati, dirigenti e amministratori pubblici, magistrati e addetti dei Tribunali, Ordine dei Giornalisti e altri professionisti. 

Inoltre, è possibile realizzare presso l’associazione Cortocircuito dei tirocini e degli stage formativi riconosciuti con crediti universitari.

 

L’esperienza di Cortocircuito è confluita nel libro “Guardare la mafia negli occhi” (Rizzoli editore), scritto dal fondatore dell’associazione Elia Minari con la prefazione del procuratore nazionale antimafia.

Il fondatore e coordinatore dell’associazione Cortocircuito, Elia Minari, attualmente è giurista, avvocato, collabora con enti pubblici, responsabile di corsi, relatore a congressi internazionali: www.eliaminari.it

 

Nella foto: Cortocircuito nel 2013 nella Sala del Tricolore.
Nella foto: sui gradini del tetto della Corte costituzionale dopo un seminario, nel 2020, promosso da Cortocircuito e coordinato da Elia Minari.

 

Tour dei beni confiscati, nei luoghi del maxi-processo “Aemilia”.
Nella foto: il procuratore Gratteri con il fondatore di Cortocircuito Elia Minari.

 

«I ragazzi di Cortocircuito sono meravigliosi. Elia Minari (il fondatore dell’associazione) è un ragazzo di grande intelligenza e coraggio Nicola Gratteri, magistrato, procuratore capo di Catanzaro, 2 febbraio 2015.

«Sconcertante quanto denunciato da Cortocircuito, un lavoro straordinario.» Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, 17 marzo 2015.

«Elia Minari e l’associazione Cortocircuito dà dimostrazione concreta di ciò che mio fratello ha affermato.» Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso da Cosa Nostra, 12 giugno 2015.

 «Inchiesta di Cortocircuito coraggiosa, segnale di coscienza civile molto attenta. Elia Minari fa inchieste rischiose e si espone contro le mafie.» Gian Carlo Caselli, ex procuratore capo di Palermo, 7 novembre 2014.

«Elia Minari ha realizzato un’inchiesta di straordinario valore informativo.» Francesco Caruso, presidente del Tribunale di Bologna, 18 settembre 2014.

«L’associazione Cortocircuito, nel mondo dell’antimafia, è ormai un mito.» Nando dalla Chiesa, professore dell’Università statale di Milano, 21 novembre 2015.

Nella foto: Don Luigi Ciotti ed Elia Minari.

Le ricerche di Cortocircuito sono state realizzate con tecniche di approfondimento open source (mediante l’analisi incrociata di visure delle società, atti catastali, piani urbanistici, delibere e altri atti amministrativi, ecc.), un metodo ritenuto innovativo che Elia Minari, fondatore di Cortocircuito, è stato invitato a esporre in tanti convegni.

Il colonnello dei Carabinieri Paolo Zito ha dichiarato: «Elia Minari ha realizzato inchieste molto coraggiose. È grazie a Elia Minari se come Carabinieri abbiamo ottenuto certi risultati, contro la ‘ndrangheta» (13 ottobre 2018).

 

Nella foto sopra: intervista del quotidiano La Repubblica nel 2015.

 

 

Nel 2014 il presidente del Senato Pietro Grasso, durante il 20° Vertice Nazionale Antimafia, consegnò il “Premio Scomodo” nelle mani del fondatore di Cortocircuito Elia Minari.

Nel 2013 Cortocircuito ricevette il premio, consegnato all’Università di Bologna, come migliore web-tv di denuncia d’Italia.

Altri riconoscimenti – ricevuti dal fondatore Elia Minari – per le attività di Cortocircuito: il premio “Iustitia” assegnato dall’Università della Calabria in memoria del giudice Rosario Livatino, il riconoscimento “Resistenza” da parte di Salvatore Borsellino, il premio “Articolo 21” consegnato a Roma dal presidente della Federazione Nazionale della Stampa, il premio “Rocco Cirino” dell’Osservatorio Molisano Legalità e il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Consiglio Comunale di Bibbiano.

Inoltre, il  premio internazionale “Francese” a Palermo, il premio “Piersanti Mattarella” intitolato al fratello del Presidente della Repubblica ucciso dalla mafia, il riconoscimento “Anita Garibaldi” dall’Ordine dei Giornalisti e dalla Fondazione Giuseppe Garibaldi, il premio “Vassallo” intitolato al sindaco campano ucciso nel 2010 in un attentato di stampo mafioso, il premio “Zappalà” a Messina e il premio “Testimone” in memoria del poliziotto Tiziano Granata.


 
Nel 2019, il premio nazionale alla legalità “Giuseppe Parretta” a Crotone, in Calabria. Nello stesso anno, l’assegnazione del Primo Tricolore, nella storica Sala del Tricolore di Reggio Emilia dove nacque la bandiera italiana, consegnato dal sindaco per i dieci anni di impegno per la legalità.

Nel 2022, il premio intitolato al giornalista Peppino Impastato ucciso da Cosa Nostra e a Valarioti ucciso dalla ‘ndrangheta. Giuria composta dalla testimone di giustizia Piera Aiello e da Giovanni Impastato.

Inoltre, consegna del “Premio legalità 2023” presso l’Istituto penitenziario di Modena, insieme al dono di un dipinto realizzato da alcuni detenuti nell’ambito di un progetto sulla legalità, alla presenza del Prefetto e del Questore.

Il libro “Guardare la mafia negli occhi” (Rizzoli editore), incentrato sulla storia di Cortocircuito, è stato presentato anche in Germania, alla presenza di commissari della polizia criminale tedesca impegnati nel contrasto alla ‘ndrangheta. Inoltre lo spettacolo teatrale Dieci storie proprio così” – che ha debuttato a Napoli nel 2018 ed è andato in scena fino al 2023 – contiene delle scene ispirate al libro. 

 

 

L’associazione Cortocircuito ha realizzato delle inchieste, connesse al tema della criminalità mafiosa, anche su alcuni cantieri della linea Tav tra Milano e Bologna, sulla costruzione di alcune scuole pubbliche, su quaranta roghi di stampo mafioso, su due discoteche emiliane e sui subappalti dello smaltimento dei rifiuti.

 

Gli approfondimenti realizzati dall’associazione Cortocircuito sono stati utili anche per la maxi-inchiesta “Aemilia”, come hanno affermato i magistrati che hanno svolto le indagini. L’inchiesta “Aemilia” ha portato al più grande processo di mafia del Nord Italia.

Nella foto: il maxi-processo “Aemilia”, il più grande processo di mafia del Nord Italia, dove sono state citate le inchieste di Cortocircuito.

 

Nel 2018 l’imputato del maxi-processo “Aemilia” Gaetano Blasco, nell’ultima udienza del rito ordinario di primo grado del maxi-processo, ha utilizzato parole pesanti verso Elia Minari (il fondatore dell’associazione Cortocircuito): l’imputato è stato condannato a più di ventidue anni di carcere, in via definitiva.

Un altro imputato di “Aemilia”, Francesco Amato (condannato a 16 anni di carcere, in via definitiva), nel 2016 ha criticato un’inchiesta di Cortocircuito. Dopo la condanna di primo grado, Amato si è sottratto all’arresto e il 5 novembre 2018 ha sequestrato quattro dipendenti delle Poste, a Reggio Emilia, per otto ore.

 

Alcune interviste, di tv nazionali, al fondatore dell’associazione Cortocircuito, Elia Minari:

Dopo la pubblicazione delle inchieste di Cortocircuito le reazioni sono state numerose, anche con frasi ritenute dalle forze dell’ordine «minacciose» e attacchi diretti a membri dell’associazione Cortocircuito.

Sono state recapitate a Cortocircuito anche lettere di avvocati con richieste di risarcimento danni: si sono rivelate tutte infondate, avanzate con lo scopo di frenare l’attività di approfondimento.

 

 

 

Hanno parlato delle attività dell’associazione Cortocircuito media esteri (in Germania, Francia, Svizzera, Danimarca, ecc.) e le principali testate nazionali. Ad esempio, con più articoli, su La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano,  L’Espresso, Rai 1 (Tg1, oltre alle trasmissioni Petrolio, Uno Mattina, Tv7, ecc.), Rai 2 (Tg2, oltre a Tg2 Dossier e Nemo), Rai 3 (Geo, Tg3 nazionale, ecc.), La7 (Servizio Pubblico di Santoro), Canale 5 (Matrix), Rai News 24, Sky Tg 24, La Stampa, Radio 1 Rai, Radio Capital, Radio 24, TV2000, Famiglia Cristiana, Avvenire, Il Secolo XIX, AgoraVox, Ansa, FranceTv – televisione nazionale francese, RSI – radiotelevisione svizzera, Die Welt – quotidiano nazionale tedesco, Weekendavisen – giornale nazionale danese, Huffington Post, ecc.

 

Nella foto sopra: evento con Elia Minari, fondatore di Cortocircuito, all’Università statale di Milano.

 

Nella foto sopra: evento all’Università di Bologna.

 

Cortocircuito è un esperimento particolare di ricerca e sensibilizzazione sul tema delle mafie che è stato oggetto di studio anche da parte di diverse tesi di laurea: alcuni studenti universitari (esterni all’associazione) hanno inserito Cortocircuito nella loro tesi universitaria.

Nel corso degli anni sono stati pubblicati dodici libri che citano le inchieste di Cortocircuito.

 

Foto: il premio ricevuto dal presidente del Senato.

L’associazione Cortocircuito si impegna particolarmente nell’organizzazione di incontri antimafia e iniziative di informazione e sensibilizzazione sulla criminalità organizzata: dall’anno 2009 sono stati realizzati oltre 510 convegni e incontri pubblici

Queste iniziative dell’associazione si sono svolte in diverse regioni d’Italia e anche all’estero, in particolare all’interno di auditorium, Università, Consigli comunali, Questure, Tribunali e sale civiche. Negli ultimi anni Cortocircuito ha ospitato, in qualità di relatori, magistrati, rappresentanti di forze dell’ordine, prefetti, giornalisti, professori universitari, avvocati e testimoni di giustizia.

Inoltre, dal 2010, Cortocircuito organizza laboratori e progetti sul contrasto alle mafie all’interno di scuole e università.
 
 
 
 
 
 
Un articolo del “Corriere della Sera” su Cortocircuito:

 

 

 

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ALTRI PROGETTI

Dal 2009 l’associazione Cortocircuito ha realizzato progetti e iniziative contro le mafie in collaborazione con l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, l’Ordine dei Giornalisti e gli Ordini degli Avvocati.

Inoltre l’associazione Cortocircuito ha realizzato seminari formativi in collaborazione con diverse Università (Università di Bologna, Università di Parma, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Pavia, Università di Verona, Università statale di Milano, Università Bicocca di Milano, Università della Calabria, ecc.), con diverse Questure (Questura di Grosseto, Questura di Agrigento, Questura di Reggio Emilia, ecc.), con la Fondazione Manodori di Reggio Emilia e con altre associazioni (tra cui Libera, Caracò, Agende Rosse di Salvatore Borsellino, Anpi, Cgil, Cisl, Confcommercio, Cna, onlus Papa Giovanni XXIII, ActionAid Italia, Ance, 100X100InMovimento, consorzio sociale Romero, Colore, ecc.).

Inoltre l’associazione Cortocircuito ha organizzato delle iniziative e degli eventi pubblici in collaborazione con numerosi enti, ad esempio: Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Bologna, Comune di Parma, Comune di Piacenza, Comune di Forlì, Comune di Ferrara, Comune di Casalecchio di Reno (BO), Comune di San Lazzaro (BO), Comune di San Giovanni in Persiceto (BO), Comune di Faenza (RA), Comune di Concordia sulla Secchia (MO), Comune di Nonantola (MO), Comune di Novi (MO), Comune di Mirandola (MO), Comune di Castelfranco Emilia (MO), Comune di Erba (CO), Comune di Cinisello Balsamo (MI), Comune di Cologno Monzese (MI), Comune di Sedriano (MI), Comune di Segrate (MI), Comune di Serramanna (CA), Comune di Albignasego (Padova). Oltre ai seguenti Comuni nella provincia di Reggio Emilia: Casalgrande, Bibbiano, Rubiera, Quattro Castella, Castelnovo né Monti, Castelnovo di Sotto, Correggio, Cavriago, Fabbrico, Bagnolo in Piano, Albinea, Scandiano e Boretto.

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DICONO DI NOI

(oltre alle dichiarazioni riportate in apertura di questa pagina) 

 

«Fa quello che i grandi giornali e le trasmissioni televisive non fanno. Va a mettere il naso in una situazione molto spinosa.»

Michele Santorogiornalista e conduttore televisivo. 
[Durante la trasmissione televisiva “Servizio Pubblico” su La 7, mentre introduceva un’intervista a Elia Minari, fondatore di Cortocircuito, il 5 marzo 2015.]

 

«In Emilia-Romagna c’è da essere fiduciosi: grazie al lavoro dell’associazione antimafia Cortocircuito cogliamo dei segnali molto positivi di risposta e di denuncia. Sono segnali fondamentali.»

Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia.
[Intervista a Trc Tv, il 4 marzo 2016.]

 

«Una risposta di speranza che viene dalla parte più giovane della società.»

Antonio Di Pietro, ex magistrato del pool “Mani pulite”.
[Durante la trasmissione televisiva “Siamo noi” su Tv2000, commentando un’intervista a Elia Minari, fondatore di Cortocircuito, il 20 febbraio 2015.]

 

«Elia Minari ha avuto il coraggio di fare una cosa straordinaria: già da quando era studente liceale ha denunciato le infiltrazioni del potere ‘ndranghetista in Emilia-Romagna e in tutto il Nord Italia. L’associazione Cortocircuito, che Elia Minari coordina, fa inchieste forti, vere.»

Giancarlo Costabile, professore dell’Università della Calabria.
[Motivazione del premio “Iustitia”, pronunciata nel momento della premiazione pubblica nell’aula magna dell’Università della Calabria. Il premio “Iustitia” è stato consegnato a Elia Minari, coordinatore di Cortocircuito, dall’ateneo calabrese il 22 maggio 2014.]

 

Nella foto sopra: uno dei tanti incontri di Cortocircuito all’interno delle scuole.

 

«In molti si chiedono: cosa si può fare contro la criminalità organizzata? La risposta che darei è: bastano poche persone che fanno le cose giuste. Basta un gruppo di ragazzi con una videocamera, capaci anche di ribaltare una città e fare cambiare le cose. È quello che hanno fatto i ragazzi di Cortocircuito». «Le inchieste di Elia Minari sono finite anche agli atti di processi.»

Carlo Lucarelli, scrittore e giornalista Rai.
[Intervento pubblico, introducendo Elia Minari di Cortocircuito, durante il convegno “Aemilia-ndrina” presso la biblioteca di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, il 22 novembre 2015.] 

 

«Cortocircuito, i ragazzi che hanno anticipato la magistratura. Nel mondo dell’antimafia sono ormai un mito. Cortocircuito, la gloriosa web-tv emiliana, nata nel 2009 da un giornalino scolastico di Reggio Emilia. Sono loro, una ventina di ragazze e ragazzi, ad avere dato con le proprie inchieste la sveglia a una regione. Grande giornalismo di ventenni coraggiosi.»

Nando dalla Chiesa, professore dell’Università di Milano e direttore dell’osservatorio sulla criminalità organizzata.
[Articolo su “Il Fatto Quotidiano”, il 
21 novembre 2015.] 

 

«I ragazzi di Cortocircuito hanno avuto intuito e intelligenza. Con le loro attività di approfondimento si sono assunti una responsabilità, correndo anche dei rischi non piccoli. Le iniziative di Cortocircuito sono esemplari.
Cortocircuito è un fulgido esempio di cittadinanza responsabile e consapevole.»

Stefania Pellegrini, professoressa dell’Università di Bologna.
[Intervento pubblico durante il convegno “Legalità: dai principi alle azioni” alla biblioteca di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, il 7 marzo 2015.]

 

«Grazie a Elia e alle inchieste dei ragazzi di Cortocircuito oggi in Emilia-Romagna l’attenzione contro le mafie è più alta.»

Mario Conte, giudice della Corte d’Appello di Palermo.
[Intervento durante un incontro pubblico a Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, il 17 luglio 2015.]

 

Nella foto sopra: un evento a Milano con relatore Elia Minari, fondatore di Cortocircuito.