In Parlamento i roghi reggiani denunciati da Cortocircuito

[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” il 28 settembre 2013]

di Luca Gemmi

La questione dei roghi dolosi che hanno infiammato la nostra provincia negli ultimi mesi sarà discussa anche a Roma. Dopo la pubblicazione dell’inchiesta della web-tv Cortocircuito, il tema continua a preoccupare cittadini e coinvolgere istituzioni, non solo locali. A portarlo in Parlamento è stata la senatrice Pd Leana Pignedoli. La «frequenza preoccupante» di questo roghi ha infatti spinto la parlamentare a depositare in Senato una interrogazione al ministro dell’Interno, per chiedere «cosa si intenda fare per fronteggiare tali gravissimi atti che da oltre un anno vessano i nostri territori».

«Negli ultimi dodici mesi – ha dichiarato la senatrice – sono stati oltre quaranta i roghi di probabile origine dolosa, come ha denunciato il giornale studentesco “Cortocircuito” in un recente cortometraggio, proiettato nella sede del consiglio comunale di Reggio Emilia». L’inchiesta “Non è successo niente. 40 roghi a Reggio Emilia”, pubblicata su Youtube, parla delle quaranta fra automobili, camion, cantieri, locali notturni e abitazioni dati alle fiamme con un metodo che ricorda terribilmente quello mafioso.

«Inoltre – prosegue la parlamentare democratica – è oramai accertata una preoccupante presenza della ‘ndrangheta nei territori reggiani, come affermato più volte dagli amministratori locali, con crescenti rischi di contaminazione nel tessuto produttivo del territori». Qualcuno, come il presidente della Camera di Commercio reggiana Enrico Bini, riguardo ai roghi si è spinto a parlare di «guerra di mafia».

«E’ importante – conclude Pignedoli – portare il problema a livello nazionale». Infatti, nonostante l’impegno di forze dell’ordine e istituzioni, «si sta creando un vero allarme sociale ed è necessario attivarsi celermente per far luce su queste modalità di infiltrazione malavitosa, agendo concretamente mettendo gli organi preposti al controllo e alle indagini nelle condizioni di svolgere il loro compito di tutela della legalità».

Non è la prima volta che il Parlamento si occupa dei roghi reggiani: qualche settimana fa fu la senatrice Maria Mussini, del Movimento cinque stelle, a denunciare il grave episodio di minacce anche fisiche ricevute dai ragazzi di Cortocircuito durante la realizzazione dell’inchiesta. Minacce che culminavano nella frase «se vedo qualcosa sul giornale vi vengo a prendere a casa». I giovani reporter non si sono fatti intimidire, e ora la questione verrà sottoposta al ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano.

Intanto a Reggio l’attenzione resta alta. Il tema sarà infatti al centro dell’iniziativa di martedì prossimo nella Sala del consiglio comunale di Rubiera, che vedrà ospite Ignazio Cutrò, ex imprenditore e testimone di giustizia sotto protezione, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia. A intervistarlo sarà proprio Elia Minari della redazione di Cortocircuito. Durante l’incontro saranno proiettati alcuni frammenti della video-inchiesta.

Luca Gemmi

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Vedi anche:

– Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”
– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa
– Alcuni video della serata antimafia del 17 settembre in Sala del Tricolore
– Incontro-intervista sulla corruzione con Davigo e Gomez in Sala del Tricolore, le foto
– Incontro con il procuratore antimafia di Reggio Calabria Gratteri e lo storico delle organizzazioni criminali Nicaso