Operazione “Aemilia” contro la ‘ndrangheta in Emilia. Alcune intercettazioni dei Carabinieri

“Nella parte occidentale dell’Emilia opera una cellula cutrese che ha raggiunto la piena autonomia. Il gruppo di ‘ndrangheta emiliano ha epicentro a Reggio Emilia“, queste sono le parole del procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso alla conferenza stampa dell’operazione antimafia denominata “Aemilia”, che ha portato a 160 arresti, oltre 200 indagati e il sequestro di beni per un valore di oltre 100 milioni di euro: 205 immobili, 70 società, 15 auto di lusso, 137 mezzi, 65 terreni.

Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ha aggiunto: “Un risultato storico, senza precedenti. Io non ricordo a memoria un intervento di questo tipo contro un’organizzazione criminale forte, monolitica, profondamente radicata nel territorio emiliano. Era la propaggine della locale di ‘ndrangheta di Cutro, in provincia di Crotone, che si era profondamente radicata nel territorio. L’elemento nuovo è l’imprenditorialità nel rapporto con il territorio, con il tessuto sociale e con l’informazione“.

“Questi soggetti – ha aggiunto il procuratore Roberti – tendevano a controllare l’informazione, tendevano a controllare le istituzioni, tendevano a corrompere soggetti all’interno delle forze dell’ordine, tendevano ad avere rapporti con la politica e la pubblica amministrazione. Erano gli stessi componenti dell’organizzazione mafiosa, che provvedevano ad emettere false fatturazioni, che servono per coprire affari illeciti e a costituire fondi neri utili per il pagamento di tangenti”.

“E’ un’indagine senza precedenti. Questa operazione – ha rimarcato Roberti – segna un momento di svolta nell’azione di contrasto investigativo e giudiziario delle cosche inserite nel centro-nord”.

Leggi QUI il nostro punto di vista sulla maxi operazione antimafia “Aemilia”.
Ascolta QUI un’intervista della radio pubblica svizzera al coordinatore di Cortocircuito.

Associazione culturale antimafia “Cortocircuito”

(gennaio 2015)

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Risate e progetti dopo il terremoto

Conversazione tra Gaetano Blasco e Antonio Valerio (ritenuti tra gli organizzatori dell’associazione a delinquere di stampo mafioso) intercettata il 29 maggio 2012, il secondo giorno del sisma emiliano.

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La moglie dell’imprenditore Bianchini preoccupata

Bruna Braga, moglie di Bianchini (imprenditore modenese arrestato), in un’intercettazione  esprime la preoccupazione per il futuro imprenditoriale del marito che sta facendo affari con Bolognino. Sente che c’è il rischio di finire nei guai. E lo dice con parole in dialetto modenese, che non lasciano spazio a dubbi. Sembra che sapessero di fare delle cose illegali e che rischiavano grosso.

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Minacce intercettate

Roberto Turrà, nato a Cutro e residente a Reggio, arrestato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, parla con un conoscente e – dopo un esplicito invito a “tenersi per sè certe cose” – spara cinque colpi di pistola, per dimostrare di cosa possa essere capace.

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“Domani c’è il controllo”

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Vedi anche:

– “La ‘Ndrangheta di casa nostra. Radici in terra emiliana”. La video-inchiesta integrale, le foto della serata di presentazione e alcuni articoli dei quotidiani
– La video-inchiesta “Non è successo niente. 40 roghi a Reggio Emilia”
– Intervista del web-magazine “AgoraVox” sulle iniziative di Cortocircuito
– Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”
– Elia Minari di Cortocircuito premiato dal presidente del Senato al Vertice Nazionale Antimafia a Firenze