ReggioNelWeb: Razzismo nei locali reggiani?

[articolo pubblicato su ReggioNelWeb il 3 Marzo 2012]

E’ accaduto nella Reggio Emilia democratica, la Reggio multiculturale, quella dell’ “Italia sono anch’io”, campagna che promuove la legge popolare per il diritto di voto e di cittadinanza ai cittadini immigrati, la Reggio che nella parole e nei proclami considera ogni persona uguale all’altra. Ma non sempre tutto corrisponde alla realtà.

Prima che si facesse appello al rispetto della legge italiana, a Reggio Emilia qualche anno fa c’erano della classi elementari “ghetto”, con una presenza massiccia di bambini immigrati. Poi le istituzioni e la politica trovarono rimedio alla situazione.

Oggi accade che in alcuni locali serali, in alcune discoteche, vengano escluse persone sulla base di… non si comprendono ancora bene i criteri, se per l’abbigliamento, la maglietta non firmata, perché il buttafuori si è svegliato male, o per il colore della pelle di chi sta entrando per divertirsi.

Certo è che non deve essere piacevole uscire alla sera con gli amici di sempre, vestito come loro, inserito nella loro stessa lista, e quando stai per varcare la porta del fatidico locale alla moda sentirti dire dal buttafuori: “Tu non puoi entrare”.

Personalmente trovo sgradevole in Italia anche la presenza dell’adesivo con l’immagine del cane apposto su molti esercizi pubblici con la scritta “Io non posso entrare”, mentre nella confinante Francia sorridono quando si parla di tale divieto italiano. Posso comprendere -fino a un certo punto- le ragioni della tutela dell’igiene nei locali dove si consuma del cibo, ma negli altri locali proprio faccio fatica.

Quindi è ancora più difficile apprendere che nella mia città l’accesso di una persona -uomo, donna, bianco, nero, vestito alla moda, sportivo, senza barba, con la barba ecc- in un locale possa essere escluso.

Perchè? Da anni non frequento certi locali serali, ma seguo con attenzione e interesse il lavoro di diversi giovani reggiani svolto con impegno, dedizione e passione.

E questa volta non poteva passare inosservata la grave denuncia dei giovani della redazione di Cortocircuito (giornalinoblog studentesco delle scuole superiori di Reggio Emilia): un video che racconta due storie e in cui vengono intervistati i due esclusi e che ReggioNelWeb ripropone di seguito.

Marina Bortolani

QUI il video e gli altri articoli sulla stessa vicenda