Studenti dell’Einaudi contro il bullismo: «Situazione insostenibile, si faccia qualcosa»

L’istituto commerciale “Einaudi” di Correggio

[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” il 31 Gennaio 2013]

di Luca Gemmi

Atti di vandalismo, insulti ai professori e minacce agli studenti. Una situazione diventata insopportabile per un gruppo di alunni dell’istituto tecnico commerciale “L. Einaudi” di Correggio, che, estenuati da continue incursioni di ragazzi esterni all’istituto  hanno deciso di scrivere una lettera aperta a giornali e dirigenza scolastica, intitolata “Fermiamo il degrado”, nella quale si parla persino di «preoccupazione per la sicurezza degli stessi studenti».

Non di semplice maleducazione, ma vere e proprie minacce fisiche e psicologiche, che porterebbero i ragazzi ad aver paura di uscire dall’anonimato della lettera. «Una mattina sono entrati dei ragazzi nel cortile della scuola a fare del casino, – racconta una ragazza – e con delle amiche sono scesa giù per chieder loro di andarsene, altrimenti avrei chiamato la preside. Loro per tutta risposta mi hanno detto: “Ti aspettiamo fuori da scuola, ti faccio una faccia così”».

«Noi siamo andati dalla preside, – continua la studentessa – ma lei ha detto che non voleva finire sui giornali perché ne rimetteva il nome della scuola e cose simili. Noi abbiamo chiesto di chiamare i carabinieri, perché dopo delle minacce del genere eravamo spaventati, però lei non ha voluto. Si è limitata a scendere e chiedere nome e scuola di queste persone, come se poi le dicessero la verità. E non è stato l’unico episodio».

Bullismo e minacce non verrebbero solo da ragazzi esterni all’istituto  liberi di entrare e uscire ogni mattina senza particolare controllo, ma persino da alcuni alunni dello stesso Einaudi: «I professori non sanno cosa fare. – Racconta un altro studente della scuola – Quando vanno nei corridoi a chiedere di andarsene si sentono dire “So qual’è la tua macchina”.Non solo dagli esterni, anche dagli studenti del primo anno. A volte sbattono i banchi contro il muro per simulare il terremoto, o si lanciano coi piedi sul muro per provare “l’aderenza”. Permettersi di sputare per terra è il meno, una volta han scritto con una bomboletta spray su un muro della scuola volgarità rivolte a una professoressa che li aveva richiamati. È una situazione insostenibile, e la preside non ha ancora fatto nulla».

La lettera degli studenti non parla solo di bullismo, ma anche di una «crescente diffusione dello spaccio di droga (che ha richiesto l’intervento dei carabinieri), dalla quale ci si rende conto dello stato di degrado in cui versa la scuola, nonostante l’impegno serio e costante della grande maggioranza del personale e degli studenti». Il dirigente scolastico Cristina Marchi ai giornalisti che l’hanno contatta per sottoporle la questione posta dalla lettera ha deciso di non rispondere. Neanche il sindaco di Correggio Marzio Iotti ha voluto intervenire, sostenendo «di non avere abbastanza elementi per rilasciare dichiarazioni». La speranza degli studenti è che la dirigenza dell’istituto si adoperi nei prossimi giorni per valutare e far fronte alla situazione, «con la collaborazione di tutti».

Luca Gemmi (collaboratore giornalino studentesco Cortocircuito)