Mafia a Reggio? La parola ai giovani, nella sala del Consiglio Provinciale

Venerdì 18 Maggio 2012 nella Sala del Consiglio Provinciale di Reggio Emilia, all’interno del Festival della Legalità “Noi contro le mafie 2012″, si è tenuta la tavola rotonda “Mafia a Reggio? La parola ai giovani” a cura delle associazioni giovanili e studentesche di Reggio Emilia.

Ripercorrendo il mutamento del fenomeno mafioso nella nostra provincia negli ultimi anni, l’incontro-confronto si è posto diversi quesiti: “Parlare di mafia sta degenerando in una moda?”, “Le mafie sono sempre più invisibili, come fare a distinguerle?”. L’obbiettivo dell’evento è stato quello di sollecitare le istituzioni ad affrontare in particolare alcuni aspetti della criminalità organizzata, ma anche quello di interrogarsi su cosa ognuno di noi può fare ogni giorno contro le mafie, per non delegare sempre gli altri. QUI le azioni contro le mafieLa tavola rotonda è stata intervallata dalla proiezione di diversi cortometraggi, interviste e video di Cortocircuito.

L’incontro è stato introdotto dall’Assessore all’Istruzione Ilena Malavasi e dall’On. Maino Marchi, membro della Commissione Antimafia della Camera e vi hanno partecipato, tra gli altri, Antonio Nicaso, uno dei massimi esperti internazionali di ‘ndrangheta, Enrico Bini, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Roberta Mori, Consigliera Regionale e l’On. Emerenzio Barbieri. Ha coordinato l’incontro Elia Minari del Giornalino studentesco Cortocircuito, insieme agli interventi di Riccardo Pelli, Marta Filippini, Gabriele Manici e Marta Bergianti. Hanno partecipato anche i giovani dell’associazione antimafia Libera e degli scout. Pubblicheremo il video dell’evento. Il giornalino studentesco Cortocircuito è il Media Partner del festival. Foto di Francesco Giglioli. continua a leggere…

«Grazie al teatro non ho seguito la strada di mio padre camorrista». Incontro con Alessandro Gallo

Martedì 15 Maggio 2012 al teatro Excelsior di Rubiera (RE) è andato in scena lo spettacolo teatrale di Alessandro Gallo “Di carne”, tratto dal suo romanzo “Scimmie” (con la partecipazione di Miriam Capuano e la regia di Maria Cristina Sarò). A seguire, dibattito coordinato da Riccardo Pelli del giornalino studentesco Cortocircuito

Alessandro Gallo, 25 anni, è figlio del camorrista Gennaro Gallo; grazie al teatro ha intrapreso una strada opposta: oggi lotta contro la Camorra, attraverso il suo impegno di teatro civile. L’evento rientra all’interno del festival “Noi contro le mafie 2012”, organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Consorzio Oscar Romero. Il giornalino studentesco Cortocircuito è il Media Partner del festival(clicca sulle foto per allargarle)


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Vedi anche:

– Mafia a Reggio? La parola ai giovani, nella sala del Consiglio Provinciale
– 5 azioni che ogni cittadino può fare contro le mafie by Elia Minari, Nuccia Ciambrone, Gianluigi Iembo e altri

Le nostre azioni contro le mafie rilanciate dalla Provincia

In occasione del Festival della Legalità, la Provincia di Reggio Emilia ha deciso di rilanciare le nostre azioni che ogni cittadino può fare nella sua quotidianità contro le mafie. (clicca sulla foto per allargarla

QUI le 5 azioni contro le mafie

 

La Redazione di Cortocircuito

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Vedi anche:

– Mafia a Reggio? La parola ai giovani, nella sala del Consiglio Provincial, le foto
– «Grazie al teatro non ho seguito la strada di mio padre camorrista». Incontro con Alessandro Gallo, le foto

 

Repubblica.it pubblica una sintesi della video-inchiesta di Cortocircuito sulla stazione Mediopadana

Su Repubblica.it: “La Mediopadana è la futura stazione di Reggio Emilia del treno ad Alta Velocità, l’unica fermata prevista tra Milano e Bologna. Il progetto include tre ponti dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Anche nell’efficiente e ricca Reggio Emilia, i costi sono aumentati e i tempi allungati (questo è un video di sintesi) www.cortocircuito.re.it”. Clicca qui per vedere il video su Repubblica.it.

(11 Maggio 2012)

 

Noi contro le mafie 2012, il festival della legalità

La Provincia di Reggio Emilia organizza dal 15 al 19 Maggio “Noi contro le mafie 2012. Ci sono loro. Ma ci siamo anche noi”, seconda edizione del Festival della legalità: conferenze, dibattiti, spettacoli e laboratori sul tema della legalità e della lotta contro tutte le mafie che si avvale della consulenza scientifica del dottor Antonio Nicaso e la cura educational di Rosa Frammartino. Il giornalino studentesco Cortocircuito è il Media Partner del festival.

Inoltre, organizzeremo questo evento:

Venerdì 18 Marzo 2012 ore 16 – Sala del Consiglio Provinciale (Palazzo Allende)
Mafia a Reggio? La parola ai giovani
Tavola rotonda a cura delle associazioni giovanili e studentesche di Reggio Emilia
Intervento di apertura: On. Maino Marchi, parlamentare Commissione Antimafia
Coordina Elia Minari di Cortocircuito, giornalino studentesco di Reggio Emilia

Inoltre:

Martedì 15 Maggio 2012 ore 21 – Rubiera, Teatro Excelsior
Di carne, spettacolo di Alessandro Gallo,
partecipazione di Miriam Capuano, regia di Maria Cristina Sarò
Dialogo con il pubblico coordinato da Riccardo Pelli di Cortocircuito, giornalino studentesco di Reggio Emilia

Non mancate!
La Redazione di Cortocircuito

QUI l’opuscolo con il programma completo

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Vedi anche:

– Mafia a Reggio? La parola ai giovani, nella sala del Consiglio Provincial, le foto
– «Grazie al teatro non ho seguito la strada di mio padre camorrista». Incontro con Alessandro Gallo, le foto

Imbrattato il monumento a Falcone e Borsellino

[articolo pubblicato dalla Gazzetta di Reggio il 15 Aprile 2012]

Poco importa quale sia stata la matrice, ma resta lo sfregio. La targa eretta nel parco del Popolo alla memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e alle vittime della mafia, è stata imbrattata con una bomboletta di vernice bianca, probabilmente nella notte fra giovedì e venerdì. Resta da chiarire se si sia trattato del gesto di sprovveduti writers o consapevoli vandali, ma lo sdegno in città non ha tardato a manifestarsi.

Fra i primi a palesare il proprio dissenso è stato il gruppo “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”, che assieme al giornalino studentesco “Cortocircuito” inaugurò il monumenti ai due magistrati. «Già durante l’inaugurazione della targa – fa sapere il gruppo – si era avvicinato un signore che diceva “Provenzano dava da lavorare i giovani”. Ovviamente non sappiamo se si tratti di un semplice atto vandalico o di un atto intimidatorio, però nella nostra città sono stati imbrattati due simboli antimafia come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In questi ultimi anni noi giovani abbiamo realizzato numerosi cortometraggi, articoli, interviste ed eventi per sensibilizzare la cittadinanza verso i temi delle mafie. Non ci fermeremo».

Ne parla anche Il Giornale di Reggio

A manifestare piena solidarietà ai ragazzi dei “Giovani contro le mafie” c’è stata anche l’associazione antimafia “Libera”: «Che sia fatto con consapevolezza o con superficialità e ignoranza, ci rattrista molto, questo gesto di violenza verso la memoria del nostro paese, verso le vittime di mafia ma soprattutto verso l’impegno dei giovani di Reggio Emilia, che spendono il loro tempo e le loro idee per quello in cui credono, come voi. Il valore del vostro impegno e della vostra partecipazione è importantissimo. È su questo valore che si fonda la nostra città. Di certo c’è che, se come dice Gaber, “la libertà è partecipazione”, voi siete e sarete sempre liberi. A quelli che hanno imbrattato la targa di Falcone e Borsellino, resta poco. Tutta la nostra vicinanza».

La notizia si è presto diffusa anche sui social network, indignando anche il popolo di Facebook: «Mi auguro solo che questo sia solo un gesto idiota di qualche perditempo e che non ci sia dietro un gesto premeditato verso due simboli dell’Italia più vera e più giusta», scrive Francesco Sbarlo. «Mi fa schifo e adesso dovremo arrivare in fondo a questa storia, denunciando e ripudiando il fatto il più possibile», commenta Francesco Chiriatti». Intanto gli ideatori del monumento si stanno già muovendo per riparare il danno: «Così si renderà nuovamente onore alla memoria dei nostri due eroi», dice Gabriele Manici di Cortocircuito.

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Nei commenti pubblichiamo anche i messaggi ricevuti da Anpi, Sel, Assessorato all’Istruzione e da alcuni cittadini.

QUI le foto dell’inaugurazione il 21 maggio 2011

«Lotto per combattere la mafia»

[articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio il 22 Marzo 2012]

QUI i dettagli sull’iniziativa e le foto dell’incontro.

Ieri sera nell’aula magna dell’ateneo si è tenuta la tavola rotonda sulle mafie della rassegna della legalità. Graziano Delrio ha intrattenuto una libera chiacchierata con Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto. Ad affiancare i due sindaci c’erano Elia Minari e Nuccia Ciambrone, entrambi dell’associazione antimafia Cortocircuito.

Il dialogo con i sindaci è stato serrato. continua a leggere …

Incontro con i sindaci Delrio e Girasole

Incontro con Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto (provincia di Crotone) e con Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente nazionale ANCI, insieme a Elia Minari e Nuccia Ciambrone dell’associazione antimafia Cortocircuito.

L’evento si è tenuto il 21 marzo 2012 all’aula magna dell’Università di Reggio Emilia.

(cliccare sulle foto per allargarle)

 

 

 

 

Una spaghettata antimafie per il giornalista sotto protezione (articolo+intervista)

[articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio il 5 Febbraio 2012]

Dal ventidue dicembre la vita di Giovanni Tizian, collaboratore del gruppo l’Espresso, è cambiata. Due giorni prima della vigilia di Natale, oltre alle consuete telefonate di auguri da parte di familiari ed amici, Tizian ha ricevuto una telefonata sicuramente meno desiderata. Dall’altro capo della linea c’era il procuratore capo di Modena Zincani che gli annunciava la decisione di assegnarli due uomini di scorta.

Ora, che tutto è diventato più difficile, per non farlo sentire solo e per esprimergli solidarietà, in tanti sono accorsi alla spaghettata antimafie organizzata dell’Anpi in collaborazione con “Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie”, ieri all’oratorio Helder Camara di San Polo.

Friselle pugliesi, polenta fritta, erbazzone reggiano, spaghetti: prelibatezze del sud e del nord, prodotti quasi tutti provenienti dalle terre confiscate alla mafie, coltivate da aziende agricole sociali d’agricoltura biologica. «Consumare i prodotti dei terreni confiscati alle mafie è un segnale importantissimo», ha sottolineato Annalisa Duri del coordinamento di Libera Reggio. «Spesso le terre dei mafiosi una volta confiscate vengono abbandonate. Questa è una sconfitta per lo stato e così la gente può dire “meglio quando c’era il mafioso”. Acquistando i prodotti di queste terre si ridà speranza alla faccia pulita dell’Italia».

Dopo pranzo, Tizian ha parlato di “Gotica. ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea” edito da Round Robin. 300 pagine con fatti, nomi e cognomi. continua a leggere …

5 azioni che ogni cittadino può fare contro le mafie

VEDI IL VIDEO DELLE 5 AZIONI

Nella contrasto e nella prevenzione alle mafie certamente le istituzioni possono fare molto, ma cosa può fare un semplice cittadino privo di responsabilità istituzionali o politiche? Cosa può fare colui che non è né magistrato, né poliziotto, né parlamentare? Colui che magari pensa con rassegnazione di essere “condannato” alla parte di spettatore o, nel migliore dei casi, alla parte di tifoso. Ci siamo sentiti porre questa domanda numerosissime volte, per questo abbiamo deciso di cercare di dare una risposta più chiara, attraverso cinque semplici azioni che ogni cittadino può attuare ogni giorno contro le mafie. Si tratta di semplici azioni nate da ciò che abbiamo imparato in questi anni, dalle nostre riflessioni, ma sono aperte anche alle vostre proposte e ai vostri suggerimenti.

 

Queste cinque azioni contro le mafie servono anche per smettere di lamentarsi soltanto, per smettere di delegare sempre agli altri. La magistratura e le forze dell’ordine svolgono un ruolo sicuramente indispensabile, ma non è sufficiente. Serve l’impegno di tutti noi, con piccoli gesti, che possono però creare seri problemi alle organizzazioni mafiose. Perché le mafie prosperano anche grazie ai nostri silenzi e alla nostra indifferenza.

A questo proposito, negli ultimi anni Falcone e Borsellino ci sono stati presentati troppo spesso come degli eroi-martiri solo da commemorare. Quest’immagine è fuorviante. Falcone e Borsellino non sono eroi, sono uomini che facevano il loro dovere, morti da uomini liberi. Chiamarli eroi si sposa con il distanziare il loro percorso con il nostro, si sposa con la deresponsabilizzazione del cittadino, si sposa con il delegare agli altri.

Per questi motivi, come associazione “Cortocircuito” (www.cortocircuito.re.it) e come gruppo “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”, dal 2009 abbiamo realizzato cortometraggi, video-inchieste, interviste e diverse iniziative antimafia, per cercare di sensibilizzare la cittadinanza sulla presenza delle mafie nella nostra città. E per invitare i nostri coetanei a uscire dall’indifferenza. 

Ecco le nostre 5 azioni:

– PRIMA AZIONE: INFORMARSI IN MODO CRITICO. È fondamentale informarsi ed informare, se non si conosce un fenomeno non si è in grado di fronteggiarlo e di contrastarlo adeguatamente.
Tuttavia si tratta di un compito non facilissimo. I media spesso sono condizionati da molteplici aspetti di convenienza editoriale e politica. Inoltre sono diversi i casi in cui la stampa tende a derubricare probabili fatti di mafia ad atti di vandalismo o a “fenomeni elettrici”. Per questo è fondamentale, oltre a informarsi di piùinformarsi da più fonti; solo in questo modo è possibile formarsi un’idea più veritiera possibile su un determinato fatto. Informandovi da più fonti riuscirete ad essere giornalisti di voi stessi.
Inoltre è importante non prendere nessuna fonte, dal servizio televisivo all’articolo di giornale, come oro colato, ma non considerare una verità assoluta neanche un video di “youtube”. Essere quindi curiosi, ma anche dubbiosi.

– SECONDA AZIONE: CONSUMARE IN MODO CRITICO. È possibile acquistare i prodotti delle terre confiscate alle mafie, gestite prevalentemente da cooperative sociali di agricoltura biologica, riunite a livello nazionale da “Libera Terra”. E’ un segnale importantissimo perché spesso le terre dei mafiosi una volta confiscate vengono abbandonate: questa è una sconfitta per lo Stato e così la gente può dire “meglio quando c’era il mafioso”.
Inoltre si possono acquistare i prodotti nei negozi che aderiscono ad “Addiopizzo”, anche al Nord. A Milano, secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, oltre cinquemila commercianti pagherebbero il pizzo. Consumando in maniera critica è come se andassimo a votare ogni volta che facciamo la spesa.
È anche importante ricordare che ci vuole qualche cautela in più nel caso di ristoranti, pizzerie, imprese e negozi sorti improvvisamente con evidente impegno di consistenti capitali. Non sono pochi i casi in cui, anche nel nostro territorio, ci si è scontrati con luoghi coinvolti in azioni di riciclaggio di denaro mafioso.
Infine, anche se può sembrare scontato e anche se molte volte non è un fatto collegato alle mafie, bisogna sempre farsi fare lo scontrino, perché diversi commercianti “si dimenticano” di farlo.

– TERZA AZIONE: PARTECIPARE AL VOTO. Se non si sceglie si lascia che altri scelgano per noi. La mafia spesso offre i suoi pacchetti di voti alle elezioni: dalle comunali alle europee, per questo occorre partecipare al voto, incluso quello referendario. È importante cercare di scegliere i candidati “più puliti”, perché le mafie non sono né di destra né di sinistra, spesso puntano sul cavallo vincente. Indicare la preferenza è fondamentale, perché meno elettori usano il proprio voto di preferenza più facile sarà per pochi elettori vicini a un’organizzazione mafiosa fare entrare, ad esempio, in un consiglio comunale il proprio candidato.

– QUARTA AZIONE: NON ACCETTARE SCORCIATOIE. Per contrastare le mafie, bisognerebbe imparare a dire no alle tante scorciatoie che la vita offre ogni giorno, ai favori, alle raccomandazioni, preferendo “al puzzo del compromesso morale, il fresco profumo della libertà”, come auspicava il giudice Paolo Borsellino.

– QUINTA AZIONE: DENUNCIARE-PARTECIPARE. L’indifferenza è compromesso. Il silenzio degli onesti è il pericolo maggiore che ci sia per la democrazia. Noi crediamo che ogni cittadino possa fare la sua parte, anzi debba fare la sua parte, contro il radicamento mafioso nella nostra città. Perché come dice il secondo comma dell’articolo 4 della nostra bella Costituzione “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” Quindi l’indifferenza è incostituzionale!

Occorre uscire dal silenzio e prendere parola. Perché una libertà passiva non esiste, la libertà va esercitata ogni giorno, per lei occorre spendersi.

Inoltre chi lavora in istituti di credito, chi è notaio, chi è proprietario di immobili, aziende, imprese, ecc… può fare di più. Ci siamo spesso chiesti come si comportino questi cittadini quando si accorgono che il denaro trattato potrebbe essere frutto di reati di mafia. Vogliamo credere che sceglierebbero di perdere un cliente, un’occasione di lavoro, di vedere sfumare un affare, con la soddisfazione di aver dato un contributo al prevalere della società degli onesti su quella dei criminali. È sufficiente che siano indifferenti alla provenienza dei soldi perché il risultato sia esattamente l’opposto.

Adesso non abbiamo più scuse, non possiamo più dire “non lo sapevo”. Perché solo il coraggio degli onesti può riaccendere la speranza, capendo che con le mafie non può esserci futuro. Aspettiamo, con una mail, i vostri suggerimenti e le vostre proposte per migliorare insieme queste cinque azioni.

 

 

Associazione culturale antimafia “Cortocircuito” di Reggio Emilia.

(23 maggio 2013)

VEDI IL VIDEO DELLE 5 AZIONI

 

 

La legalità non è una limitazione della libertà, ma l’unica strada per raggiungere davvero la libertà”.
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

[Testi consigliati: “La convergenza” di Nando dalla Chiesa, “La giustizia è una cosa seria” di Antonio Nicaso e Nicola Gratteri, “Sulle regole” di Gherardo Colombo, “Nomi, cognomi e infami” di Giulio Cavalli, “Nel labirinto degli dei” di Antonio Ingroia].

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Vedi anche:

– Libera rilancia a livello nazionale le nostre 5 azioni contro le mafie

 

4 nuovi video per la legalità, contro le mafie

Pubblichiamo quattro video che documentano alcune attività da noi recentemente realizzate:

Il primo video documenta alcuni estratti dell’incontro pubblico del 29 Novembre 2011 ad Albinea (RE) con Nicola GratteriProcuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, ed Antonio Nicasostudioso e scrittore, nonché uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta a livello internazionale.
Nel video il Procuratore Gratteri spiega, portando il chiaro esempio di un supermercato della ‘ndrangheta, di come “le mafie non producano ricchezza e neppure lavoro“. Inoltre il Prof. Nicaso ci mette in guardia: “in Italia le mafie non le abbiamo mai combattute, perché non abbiamo mai voluto combatterle”, abbiamo combattuto solo la “macelleria criminale”, i poveracci, aggiungendo “chi ancora può credere che il capo della mafia sia Totò Rina o Bernardo Provenzano? .. se questi fossero stati i capi della mafia li avremmo già distrutti da tanto tempo”.
Inoltre chiariscono “i mafiosi quando sono venuti al nord sono entrati in certi ambiti perché qualcuno ha aperto loro la porta, perché qualcuno non ha saputo dire no ai soldi e ai voti delle mafie”.
L’incontro è stato introdotto da Elia Minari del Giornalino studentesco Cortocircuito e dei “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”. Noi continueremo a combattere le mafie prendendo parola e utilizzando lo strumento della cultura, unica pistola sfuggita dalle mani della mafia.

Il secondo video: brevi discorsi improvvisati di Nuccia Ciambrone ed Elia Minari per presentare le attività dei “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie” e del Giornalino studentesco Cortocircuito, in occasione della serata “In-patto” del 5 Novembre 2011 in piazza Martiri del 7 Luglio a Reggio Emilia. Evento organizzato insieme al gruppo “Quanto Basta”.

Il terzo video è l’intervista -da noi realizzata- al magistrato Piercamillo Davigoex pm del pool “Mani Pulite” e uno dei massimi esperti di corruzione. Attualmente è Giudice alla Corte Suprema di Cassazione.

Infine, il quarto, è un video shock: dopo aver inaugurato la targa in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ai Giardini di Reggio Emilia, ci si avvicina un ragazzo originario della Sicilia che ci dice “Provenzano faceva lavorare i giovani, faceva solo appalti.” Ma la realtà è molto diversa… Come ci ha spiegato più volte il Procuratore Antimafia di Reggio Calabria Gratteri, nella mafia -se si entra poveri- se ne esce morti o morti di fame. Inoltre la mafia quando ti dà un lavoro ti toglie tutto il resto: i diritti, e soprattutto la dignità.

Tutte le riprese sono state fatte da Federico Marcenaro del Giornalino studentesco Cortocircuito.

La Redazione di Cortocircuito

(11 Dicembre 2011)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovani contro le mafie. Giovani per la legalità

“Giovani contro le mafie. Giovani per la legalità” è il titolo di un progetto che dal 18 Aprile al 23 Maggio 2011 porterà momenti di sensibilizzazione sul territorio della provincia di Reggio Emilia. Tale progetto è stato realizzato in collaborazione con alcune realtà giovanili del territorio. Incontri, proiezioni, spettacoli teatrali, attività formative, produzione di una pubblicazione e di video per comunicare al territorio e ai giovani il valore della legalità e del contrasto alle mafie.

CHI SONO

L’iniziativa è promossa da alcuni Comuni della provincia di Reggio Emilia (Albinea, Bagnolo in Piano, Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto, Quattro Castella, Reggio Emilia, Vezzano sul Crostolo) in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Reggio Emilia. A realizzare e promuovere le attività sono state chiamate alcune associazioni del territorio: Centro giovani di Albinea – progetto InContro le mafie, Giornalino studentesco Cortocircuito, Gabella, Giovani a Reggio Emilia contro le mafie, Maki Pub, Officina educativa e il progetto Percorsi di Cittadinanza e Legalità del consorzio Romero.
“Giovani contro le mafie. Giovani per la legalità” è un percorso che vede le Amministrazioni locali e i gruppi giovanili del territorio collaborare per mettere a valore l’impegno per testimoniare due valori: la promozione della legalità e della giustizia. continua a leggere …

Boicottiamo le mafie

“Boicottiamo le mafie” è una ricerca svolta dall’Osservatorio Civico Antimafie che punta il faro dell’attenzione su di noi, i cittadini. Leggendo ci sentiamo corresponsabili ma per la prima volta anche protagonisti nella lotta alle mafie. Liberi di scegliere, con le nostre azioni, se sostenerle o boicottarle.

Scorrendo le pagine della ricerca, si scoprono numeri impressionanti e sono i numeri del “mondo” della droga. “Mondo”, una parola decisamente appropriata, perché non c’è niente di così globalizzato come il traffico di stupefacenti. 28.000 morti nel 2006 in Messico, tra regolamenti di conti e scontri fra le organizzazioni criminali e la polizia. 22.000 gli italiani morti per uso di droghe, dal ’73 ad oggi. Schiavi gli abitanti dei paesi del sud del mondo, sfruttati e costretti dalle mafie a coltivare piantagioni di coca, oppio, cannabis e dall’altra parte del mondo, schiavi delle droghe i consumatori.

59 sono i miliardi che le mafie italiane hanno fatturato nel 2008 grazie allo spaccio di sostanze stupefacenti. Qualche decina di milioni di euro, l’hanno ottenuta grazie ai reggiani. Le mafie fatturano perché le persone comprano. Si è calcolato che circa 50.000 reggiani facciano uso di cannabis e che circa 7.000 cittadini facciano uso di cocaina. Migliaia sono i clienti delle mafie nella nostra provincia.

Sembra molto difficile far passare la semplice verità che ogni volta che si compra, anche una modica quantità di droga, si finanziano le mafie. I soldi che poi vediamo riciclati nella cementificazione, a volte sconsiderata, del nostro territorio o quelli che come ci ha raccontato Saviano, finiscono in ristoranti, discoteche, locali, sono i miliardi guadagnati dallo spaccio.

E allora vi lasciamo alla lettura di questa ricerca che ci sbalordisce con numeri quantomeno inaspettati e che alla fine ci fa sentire liberi e fieri di dire NO alle mafie, non solo con le parole ma con le azioni concrete.

La Redazione di Cortocircuito

Clicca qui per sfogliare il PDF della ricerca

P. S. Fa parte della ricerca anche il sondaggio on-line, realizzato dal giornalino studentesco Cortocircuito in collaborazione con i “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”, sul sito di Cortocircuito e del Portale Giovani. Da questo breve sondaggio, articolato in cinque semplici domande, si evince –ad esempio- che il 36,4% dei ragazzi che hanno risposto conoscono qualcuno che fa o ha fatto uso di sostanze stupefacenti.

Il 27 Gennaio contro razzismo e mafie

Giovedì 27 gennaio 2011 a Reggio Emilia si terrà il convegnoMemoria e impegno contro culture razziste e mafie”.

L’incontro, per la parte “lotta di liberazione dalle mafie”, vedrà la presenza di Nicola Gratteri, procuratore antimafia di Reggio Calabria. Gratteri, autore dei libri “La Malapianta” e “Fratelli di sangue”, è il magistrato attualmente più esposto nella lotta contro la ‘ndrangheta.

Inoltre, per ricordare l’impegno e la memoria contro il razzismo e il significato della giornata della Memoria interverranno Nando Rinaldi, Direttore di Istoreco e Giacomo Notari, Presidente dell’ANPI di Reggio Emilia.

Il convegno, moderato dalla conduttrice del Tg di Teletricolore Cristiana Boni, sarà introdotto dai saluti di Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia, di Mauro Ponzi, presidente del Consorzio Sociale Romero e di Riccardo Pelli, Vicepresidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Reggio Emilia e collaboratore fisso del giornalino studentesco Cortocircuito.

L’evento, di cui il giornalino studentesco Cortocircuito è media partner, è stato ideato dalla dott.ssa Rosa Frammartino.

Droga a Reggio Emilia, cosa ne sai? -sondaggio anonimo

In collaborazione con l’Osservatorio Civico Antimafie e i “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie” stiamo cercando di raccogliere informazioni su quello che nella nostra città è un fenomeno in continua espansione e fonte di grande ricchezza per la criminalità organizzata: il traffico di stupefacenti. Abbiamo quindi pensato di realizzare un sondaggio per vedere concretamente come e dove avviene il commercio di droga a Reggio Emilia. Vi chiediamo dunque di aiutarci nello svolgere questa attività rispondendo a cinque semplici domande, le cui risposte rimarranno in completo anonimato. In questo modo non aiuterete solo noi, ma soprattutto la città e dunque anche voi stessi!

Grazie per la collaborazione,
la Redazione di Cortocircuito

IL SONDAGGIO E’ CHIUSO!

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1– Hai mai fatto uso di sostanze stupefacenti?

2– Se la tua risposta alla domanda 1 è “no”, conosci qualcuno che ne ha fatto uso?

3– Se la tua risposta alla domanda 1 è “si”, di quali sostanze hai fatto uso?

4– Dove le trovi?

5– Da chi le trovi? (es. amico, compagno di scuola, sconosciuto etc.)

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Leggi anche:

– Boicottiamo le mafie by La Redazione (qui anche i risultati del sondaggio)